Dienstag, 19. August 2014

Il linguaggio

e l'aristocrazia, che da, l'inizio delle apologie, per ogni lingua, come mania, per escludere l'estrano, dalla probia lingua, con la protezione della cultura e la lingua, come vocazione, che non trova la via, ma altre apologie, con il loro manuale didattico, per comprendere i segni del corpo umano o creare, sui umani, i segni, entrambi il manuale, che ritrovano la lingua, dei umani, che indiffirente della nazione, religione, culto, etnia o cultura, ritrovano con il probio valore, il contrario del estrano colore, con la fede, in quel valore comune, di ogni colore..

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